Smettere di fumare: la mia storia
Il 18 giugno 2007 è una data che ha segnato la mia esistenza: è il giorno in cui ho smesso di fumare!
Da diverso tempo volevo scrivere un post con argomento come ho smesso di fumare o un più generico come smettere di fumare, ma poi, tra un momento di pigrizia e l’altro, non l’ho mai fatto. In passato avevo scritto della legge antifumo nei locali, ma mai ero entrato nello specifico argomento del come ho fatto a smettere di fumare. Quale momento migliore, per farlo, se non nel giorno dell’anniversario in cui ho proprio smesso di fumare?
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Ed eccomi qua, il 18 giugno 2013 a parlare di come ho fatto, 6 anni fa, a smettere di fumare.
Premessa: ero un fumatore accanito, incallito. Fumavo, da 17 anni, circa 20-25 sigarette al giorno, distribuite nell’arco della giornata. Cominciavo la mattina subito dopo colazione, in macchina, mentre andavo al lavoro.
La seconda era in pausa caffè, verso le 11,00 e la terza prima di pranzo, verso le 13,00. Subito dopo il caffè dopo pranzo faceva capolino la quarta, la quinta in pausa caffè, la sesta appena messo piede fuori dall’ufficio. Da lì all’andare a letto, era il delirio. Non meno di 10, non più di venti, molte delle quali davanti al pc a giocare a World Of Warcraft! LOL!
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La scommessa
La causa scatenante del mio smettere di fumare, fu una scommessa. Non avevo nessuna intenzione di smettere di fumare, non mi passava nemmeno per l’anticamera del cervello. Ma fu una scommessa a farmi smettere!
Era una calda mattinata, più o meno come quella che (presumo ed intuisco) sarà oggi. Verso le 11,00, pausa sigaretta. Prendo il mio pacchetto, estraggo l’ultima sigaretta e mi fumo quella che poi sarà la mia ultima.
Cosciente di non avere altre sigarette, per cui non avrei fumato subito prima di pranzo, non chiesi sigarette a nessuno dei miei colleghi tabagisti e, quando fu il momento, tornai a casa per pranzo, da mia madre, fumatrice pure lei.
Convinto di avere sigarette in casa (compravo direttamente la stecca per non rimanere senza), rimasi di stucco quando mi accorsi che, in casa – in realtà, di sigarette non ne avevo!
ARRRRRRGGGGHHHHHHHHHH! Mia madre fumava le puzzosissime MS, mentre io fumavo Marlboro Light. Mi capitava di fumare qualche MS ogni tanto, ma quel giorno non ne volli sapere. Non mi andavano.
Fatto sta che, a tavola, parlai a mia madre del fatto che ero rimasto senza sigarette.
Lei mi disse: “Perché non smetti?!?” con quel tono un po’ così, tra la domanda e l’affermazione…
ed io: “Perché dovrei?!?”
al che mi disse: “beh.. giusto… tanto non ne saresti mai capace!” … con quel tono da sfida…
La sfida
NON L’AVESSE MAI DETTO!!!
Ai tempi ero tipo Marthy McFly (Michael J. Fox) nella serie di Ritorno al Futuro… <Stai parlando con me, Tannen???>… che poi era un immenso Travis Bickle (Robert De Niro) in Taxi Driver… <Ma dici a me?????!>
Risposi: Scommettiamo???
Iniziò così… per scommessa. Non fumai di ritorno al lavoro, non fumai in pausa caffè, non fumai di ritorno a casa. Cenai e non fumai. Mi misi davanti al computer…. Fu difficile, molto difficile, il bisogno fisico di sigaretta era enorme.
Cercai di non pensarci, ma era il fisico che la chiamava. Trovai conforto in qualche cosa che non facevo mai, bere un bicchier d’acqua. Ricordo che condivisi con mia madre il mio malessere, le dissi che non stavo bene, ma che, tutto sommato, non stavo nemmeno morendo. Lei mi disse l’ennesima frase di sfida…
“Lo sapevo che non avresti resistito…”
… “Stai parlando con me, Tannen???”, no no no…. resisto!
Fu così che resistetti per tutta la serata e non fumai. Andai a letto e dormii senza problemi.
La mattina seguente, dopo colazione, il primo problema: la sigaretta chiamava! Compensai con un bicchier d’acqua.
Il gruppo tabagista al lavoro premeva affinché io fumassi in pausa caffè. Resistetti. Riuscii ad arrivare a pranzo senza toccare sigaretta.
Toccai le 24 ore senza sigarette!
Fu una grande conquista! Mi resi conto che, se non avevo fumato per un giorno, avrei potuto non fumare per un altro giorno. E così feci!
Pensai sempre in questi termini: “non devo fumare per un giorno!”
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Non fumai più, per sempre
Fu così che non fumai più, non toccai mai più una sigaretta.
In quel periodo mi fu di notevole conforto l’aiuto che mi dettero i miei amici più stretti, su tutti Gianandrea, Gaetano ed Ivan, fumatori i primi due e non fumatore il terzo. Si usciva la sera ed io ripetevo il disco del momento: “ragazzi, se vi chiedo una sigaretta non datemela; se vi dico che ho bisogno di una sigaretta, ditemi che sono uno scassa-minchia; se mi vedete chiederla a qualcuno, fermatemi.”.
Fu così, i miei amici mi sostenettero in questa battaglia, mi furono vicini e non mi mollarono mai. Col senno di poi, devo solo che ringraziarli!
Passavano i giorni, le settimane e tutto procedeva per il meglio, il desiderio di fumare era sempre più sottile. I momenti critici erano diversi:
- i pasti
- i caffè
- l’alcool
- sentire o vedere altri fumare
Ma il momento più critico fu una serata balorda, sul fine luglio, una di quelle serate che, mentre la vivi, ci stai dentro alla grande, ma che, sai, sarà deleteria il giorno dopo. Tasso alcoolico altissimo, capacità respiratorie modeste, capacità di movimento (percepito) sul mosso andante, grilli e farfalle a livelli mostruosi… bon… sto da Dio!… cazzo… sigareettaaaaaaa!
Il tasso alcoolico della serata era decisamente troppo alto, il desiderio di sigaretta fece capolino e le inibizioni, causa alcool, azzerate.
Fu così che mi ritrovai a casa mia, in taverna, con una sigaretta in una mano e con l’accendino in un’altra. Balordo. Diciamo pure fuorissimo…
Feci per accenderla, ero ad un passo dal godimento più grande, il riappacificarmi con il mio esile corpicino, donandogli quello che mi chiedeva: nicotina!
Era un groove che mi suonava nella testa: nicotina nicotina nicotina! Era una richiesta di aiuto, un desiderio di spegnimento di un incendio, acqua nel deserto.
Ero lì, avevo gli occhi aperti, stavo per concedermi quella pausa di godimento puro… e… … qualcosa mi fermò!
“Stai parlando con me, Tannen?”
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Le sigarette puzzano
In un attimo pensai che avevo fatto tanta strada e che non valeva la pena fermarsi per fare della benzina della quale non avevo bisogno, solo per guardare le tette della cassiera! NO NO NO
In un attimo presi la sigaretta con la mano sinistra, e la accesi con l’accendino. Così, senza metterla in bocca. Davanti a me la sigaretta si stava accendendo ed io ero lì che la osservavo. La tentazione di prenderne una boccata fu enorme, ma feci una cosa che mi salvò: la avvicinai alla bocca, ma ne respirai il fumo con il naso!
Rimasi sconvolto, sconcertato dalla puzza che avvertii!
Non ci potevo credere che stavo per immettere nel mio corpo cotanta schiffezza. I conati del vomito fecero capolino, un colpo di tosse, poi un secondo ed un terzo. Fu agghiacciante, per usare un termine a me caro in questo periodo della mia vita, terribile, per usare un termine facilmente comprensibile.
Non scorderò mai quel momento, fu una specie di Sliding Door per me.
Da quel giorno non ho più avuto alcuna tentazione di fumare un sigaretta. Mi è semplicemente passato il desiderio!
L’aver smesso fu di per se molto soddisfacente, ce l’avevo fatta. Ricevetti più volte i complimenti di mia madre e di quanti erano a me più vicini.
La seconda grande soddisfazione fu poi vedere mia madre smettere di fumare. A 77 anni, non ricordo la data esatta, mia madre smise di fumare. Da un giorno all’altro. Come avevo fatto io. Sangue dello stesso sangue.
Non fumare oggi
Con questa lunga storia spero di riuscire a dare qualche spunto a qualcuno che sta cercando di smettere di fumare, è facile se sai come fare! Dall’alto della mia esperienza posso dire che smettere è senza dubbio una questione di testa, di motivazioni, di volontà e di desiderio di affermarsi. Non parlo di volontà di smettere, ma di volontà di perseguire un obiettivo specifico, nel mio caso il non fumare per un giorno, che è molto più semplice di un montagnesco voler smetter di fumare. Ho ragionato per piccoli passi, usando una metodologia che ho sempre amato, quella dei piccoli passi, appunto, di Cavouriana memoria.
“Non fumare per un giorno.”
Ed il giorno dopo “Non fumare per un giorno.”
Mettendo insieme questi piccoli obiettivi ho raggiunto il risultato: ho smesso di fumare! … e ne ha guadagnato anche il portafoglio!
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